Questa mattina, 26 marzo 2018, verrà ricordata da molte persone con infinita tristezza e commozione. Questa notte ci ha lasciato un artista della televisione italiana, un conduttore, un doppiatore, un sostenitore della ricerca scientifica, ma soprattutto un uomo gentile, riservato, raffinato e sempre col sorriso: Fabrizio Frizzi.
Nei tanti momenti del passato, che vengono ricordati in tv e sui social, da parte dei suoi colleghi e dei suoi fan, non vi è retorica, non vi sono frasi di circostanza, ma vera e propria malinconia e commozione.
Perchè Fabrizio era così come appariva, non c'era finzione, neanche in tv; la sua umanità e la sua sincerità d'animo sono sempre state percepite dai telespettatori.
Fabrizio è stato uno dei volti più amati dal pubblico italiano. Ha condotto un grande numero di show televisivi, tra cui, per citarne alcuni: Miss Italia (da lui guidato per ben 18 edizioni), L'Eredità (uno dei quiz televisivi più seguiti dal pubblico), Scommettiamo che..?, i Soliti ignoti...
Si è mostrato forte sostenitore della ricerca scientifica tanto da poterlo definire padrone di casa della maratona Telethon.
Il suo bagaglio professionale è davvero molto vasto e non basterebbe un solo articolo per ricordare tutto ciò che è riuscito a realizzare.
Ma c'è un particolare per cui i più giovani lo ricorderanno.
Fabrizio Frizzi ha infatti prestato la voce ad uno dei più amati personaggi d'animazione della Walt Disney: il cowboy Woody, di Toy Story (1995).
In una vecchia intervista, Fabrizio disse: " Sono un eterno bambino. Tutti, da piccoli, abbiamo pensato che i giocattoli avessero una loro vita e che, lontano dai nostri sguardi, si animassero. Un grande background come doppiatore non ce l'ho, ma la ragione per cui ho accettato questo lavoro è che collaborare con la Disney è sempre stato il sogno di ogni artista. E io mi sento tale, non solo presentatore".
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Fabrizio Frizzi ha saputo farsi amare da tutti, è per questo che lo ricorderemo sempre col sorriso, quel sorriso che era ininterrottamente stampato sul suo volto.
Ciao Fabrizio, vola "verso l'infinito ed oltre"!
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