E' quasi impossibile non aver mai sentito parlare di Psyco, uno dei film horror più celebri, diretti dal maestro della suspense Alfred Hitchcock. La famosissima scena della doccia è infatti rimasta nella mente di tantissime persone.
Psyco è un film del 1960, candidato a ben 4 premi Oscar (Miglior Regia, Miglior attrice non protagonista, Miglior Fotografia e Miglior Scenografia) ed è basato sulla storia vera di un serial killer statunitense, Edward Theodore "Ed" Gein (1906-1984).
La sua spaventosa storia ha ispirato un grande numero di pellicole, dal sopra citato Psyco fino a Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti.
E'stato accusato di aver commesso atti di squartamento e necrofilia sulle vittime, arrivando addirittura a profanare le tombe, per costruirsi oggetti di arredamento con parti dei cadaveri.
Ed Gein è nato a La Crosse nel 1906 e aveva un fratello maggiore di nome Henry G. Gein.
Era figlio di un uomo alcolizzato e violento che non mostrava alcun interesse al mantenimento della famiglia, tanto che era sua moglie Augusta a dover lavorare per portare a casa il necessario per vivere.
La madre di Ed Gein lavorava in una piccola drogheria e col passare del tempo guadagnò denaro sufficiente per comprare una fattoria nella cittadina di Plainfield, dove andarono a vivere.
La donna era una fanatica religiosa, che obbligò i figli ad una vita priva di baldoria e sollazzi.
Ogni giorno leggeva la Bibbia ai suoi figli, in particolar modo le parti in cui venivano trattate tematiche come la morte, l'omicidio e la punizione divina.
Augusta credeva fortemente nella concezione che il mondo fosse immorale, che tutte le donne fossero prostitute (esclusa lei) e che il sesso poteva essere praticato solo per procreare.
Durante l'adolescenza di Ed Gein e suo fratello, Augusta trovò Ed mentre si masturbava in una vasca e decise di punirlo, mettendo i suoi genitali nell'acqua bollente.
La donna fece promettere ai suoi figli che non avrebbero mai avuto rapporti sessuali, promessa questa che non venne mantenuta dal fratello maggiore e che potrebbe anche spiegare il motivo della morte di quest'ultimo, durante un incendio che scoppiò nella fattoria di famiglia nel 1944.
Infatti in seguito alle indagini eseguite subito dopo l'incendio, si giunse alla conclusione che Henry avesse subito un trauma alla testa, ipotesi successivamente accantonata a favore di una poco convincente tesi sull'asfissia.
A causa della morte del padre, avvenuta precedentemente nel 1940, Ed Gein si ritrovò quindi a vivere da solo con la madre, la quale morì per un ictus appena due anni dopo l'incendio della fattoria, precisamente nel 1945.
Si racconta che durante il suo funerale, Ed pianse in maniera quasi isterica, come un bambino.
E' a partire da questo evento, che si pensa che Ed abbia completamente perso la testa.
Nel 1957, una donna di nome Bernice Worden scomparve. Le indagini ricondussero a Ed, il quale era stato l'ultimo ad aver avuto dei contatti con la donna.
Il cadavere della Worden venne infatti ritrovato in uno dei capanni dell'uomo, appesa per le caviglie e aperta in due.
La testa della donna venne inoltre ritrovata in un'altra stanza (si pensa che il serial killer volesse appenderla come fosse un trofeo).
All'interno dell'abitazione furono ritrovati cose altrettanto raccapriccianti: nasi, femori usati come gambe del tavolo, labbra attaccate alle finestre, pelli usate come tappezzeria, calotte craniche usate come ciotole, vestiti fatti di pelle...
Durante gli interrogatori che seguirono, Ed confessò di aver profanato delle tombe (se ne contano 18), arrivando a portarsi a casa, il cadavere di una donna che, secondo lui, era molto somigliante a sua madre.
Ed Gein confessò durante gli interrogatori, che in seguito alla morte della madre, cominciò a provare il desiderio di cambiare sesso, tanto che si arrivò alla conclusione che avesse creato un abito da donna proprio per assomigliare a sua madre.
L'uomo venne giudicato mentalmente instabile, venne condotto nell'Ospedale Statale Centrale a Waupun. Riuscì così ad evitare la condanna sulla sedia elettrica e passò gli ultimi 16 anni della sua vita in un manicomio criminale.
Morì per insufficienza respiratoria il 26 luglio 1984.
Ripercorrendo la trama del film Psyco, possiamo notare la presenza di molte analogie con la storia appena descritta.
Infatti lo psicopatico che nel film commette gli atroci omicidi, si rivela essere un uomo che aveva sviluppato un vero e proprio rapporto patologico e morboso nei confronti della madre.
Il killer, sentendosi tradito per la relazione che sua madre stava portando avanti da un pò di tempo con un uomo, arrivò ad ucciderli entrambi. Il senso di colpa lo condusse a far "resuscitare" la madre, travestendosi come la donna e arrivando addirittura a imitarne perfettamente la voce.
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